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ANIEF in piazza per difendere i diritti dei lavoratori della scuola

Nella giornata del 17 maggio il sindacato Anief è sceso in piazza al fianco di Cobas e Unicobas per manifestare insieme. L'appuntamento era presso Piazza Montecitorio dalla quale hanno fatto sentire tutti la propria voce. Durante la manifestazione Teleborsa ha intervistato il Presidente nazionale Marcello Pacifico con il quale ha affrontato le tematiche che hanno portato il sindacato Anief nuovamente sotto le finestre di Montecitorio.

Il Presidente Anief durante l'intervista spiega che "sul precariato sembra si voglia ritornare ai concorsi straordinari, quando è evidente che è giunta l'ora di stabilizzare i precari storici, come ci chiede da tempo l'Unione Europea con precise direttive valide per tutti gli Stati membri; questo percorso si potrebbe attuare benissimo attraverso la riapertura delle Graduatorie a Esaurimento o, per chi non è abilitato, attraverso i corsi abilitanti, che permettono di utilizzare il doppio canale di reclutamento. Invece, nulla di tutto questo si sta facendo".

"Per quanto riguarda gli stipendi - ricorda Pacifico - che quelli della nostra scuola sono i più bassi della PA e d'Europa dopo Grecia e Paesi dell'Est, anche gli impegni assunti per aumentarli partono da un presupposto errato: i compensi a docenti e personale Ata non possono essere disallineati rispetto al costo della vita. Noi, tra l'altro, come sindacato, abbiamo trovato delle risorse, senza costi iniziali aggiuntivi, da sempre appartenenti al fondo della scuola, che provenivano da tagli: cifre che non sono mai state destinate a quello per cui erano state deputate, cioè per la carriera del personale".

In generale, le richieste fatte dal sindacato con la manifestazione svoltasi oggi sono state: no alla regionalizzazione della scuola, ribadisce il diritto a stipendi legati all'inflazione, alle assunzioni degli abilitati e di chi ha svolto 36 mesi su tutti i posti vacanti e anche sull'organico di fatto, rivendica una scuola europea, equa e solidale, con parità di trattamento tra lavoratori e un dialogo costruttivo con la politica scolastica.

Entrando nelle questioni più da vicino, Pacifico ribadisce che "Anief si oppone al trasferimento del personale nel processo di regionalizzazione della scuola; ai tagli del DEF, a un reclutamento legato ai soli concorsi senza l'utilizzo e lo scorrimento del doppio canale attraverso la riapertura annuale delle GaE a tutto il personale abilitato e con 36 mesi di servizio, previa frequenza di un celere corso abilitante organizzato anche dal Miur e a costo zero cui far partecipare anche il personale di ruolo o idoneo ai concorsi".

Il giovane sindacato della scuola, invece, rivendica la salvaguardia dell'autonomia delle scuole già sancita dalla Costituzione e apertura di un tavolo per approfondire alcune materie di competenze delle regioni sul modello siciliano. "Anief rivendica - continua Pacifico - lo sblocco dei 20.000 posti per gli organici ATA sui profili mai attivati AS e C, e dei passaggi verticali all'area B e D con l'ammissione degli assistenti amministrativi facente funzione ai ruoli di DSGA, e la revisione dei profili professionali agganciata al resto dei dipendenti pubblici della P.A.".
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