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ANIEF, molto critica con governo su accordo per risolvere precariato

È stato trovato l'accordo con il Governo per risolvere il problema del precariato, Teleborsa ha incontrato e intervistato il Presidente nazionale ANIEF, Marcello Pacifico, al quale ha domandato quale sia la posizione del giovane sindacato.

"La nostra posizione è molto critica - dichiare il presidente Pacifico - innanzitutto perché in questo accordo, stiamo ancora aspettando dal governo l'emendamento al Decreto Legge Crescita, al quale poi saremmo pronti a sottoporre ai parlamentari delle richieste di subemendamenti che possono correggere questa proposta".

"Questa proposta ci sembra innanzitutto insensata, senza logica, perché si andrebbe a stabilizzare soltanto un precario su tre con 36 mesi di servizio che presenta la domanda, così con una stabilizzazione una tantum, come se tutti gli altri non avessero diritto alla stabilizzazione".

Secondo il presidente ANIEF questo non è quello che dice e vuole l'Europa e inoltre questo accordo, "non tiene conto del pregresso, cioè di tutti quelli che si sono abilitati idonei con gli ultimi concorsi, per esempio quest'anno è l'ultimo anno di scadenza della loro graduatoria, sono in migliaia che hanno vinto un concorso e dovrebbero quindi essere assunti. Per non parlare di quelli che hanno aderito ad un sistema, quello del FIT, pensato dalla Buona Scuola, e sono in 35 mila e aspettano l'immissione in ruolo ma anche di queste persone nell'accordo, non vi è traccia, e tutti quelli abilitati che non hanno fatto domanda per partecipare ai concorsi straordinari, ci sono tante persone, le realtà del precariato sono svariate".

"Noi abbiamo bisogno di risposte concrete e attuali, una su tutte: riaprire le graduatorie ad esaurimento - sostiene Pacifico - laddove si esauriscano, si dovrà assumere delle graduatorie d'istituto. Sembrano cose scontate ma purtroppo a quanto pare per i sindacati e per il governo non lo sono".

"Per ANIEF - conclude il presidente - la strada maetra è chiara, altrimenti continueremo a ricorrere in tribunale fino a quando non avremo giustizia per garantire non solo la continuità didattica manca la valorizzazione del personale che presta servizio ogni giorno per lo Stato".

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