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E' la mobilità la grande delusione del nuovo contratto della scuola

"Il nuovo contratto sulla mobilità per il personale docente delude ancora una volta le aspettative di tutti".

Marcello Pacifico, presidente ANIEF e UDIR, commenta in questo modo, in una intervista rilasciata pochi giorni fa a Teleborsa, il nuovo contratto sulla mobilità del personale docente.

"Anief lo aveva denunciato da tempo, l’intesa non ci ha convinto per niente fin dall'inizio. Ancora una volta per gli insegnati di sostegno non è possibile spostarsi prima di cinque anni e non se ne capisce il motivo visto che tutti possono spostarsi ogni anno".

Secondo il presidente Pacifico "il servizio pre-ruolo continua a non essere valutato nonostante il nuovo decreto sulla Buona Scuola dica che in futuro lo sarà; per quanto riguarda il servizio pre-ruolo, se l’Anief è riuscita grazie ai ricorsi dell’anno scorso a farlo riconoscere per quanto riguarda la mobilità esterna, per quella interna invece e per le graduatorie interne d’istituto, ancora una volta il servizio pre-ruolo non solo varrà la metà per i primi 4 anni ma come per il meccanismo della ricostruzione di carriera, che è illegittima e che stiamo impugnando in tutti i tribunali e vincendo facendo riconoscere tanti soldi di arretrati a docenti di ruolo per il periodo di precariato, anche qui per le graduatorie interne d’istituto dopo i primi 4 anni un terzo viene archiviato”.

"Tutto questo non ha senso – insiste Pacifico - come non ha una logica non riconoscere il servizio prestato nella scuola paritaria, è un merito avere prestato servizio nella scuola paritaria ed invece diventa un demerito nella misura in cui si viene assunti nei ruoli dello stato. E tutto questo senza parlare della tabella di valutazione dei titoli, desueta che non tiene conto di tutte le specializzazioni e le abilitazioni conseguite presso le università, ecco perché Anief si candida a fare riconoscere i diritti dei precari, in attesa delle prossime elezioni RSU, ci candideremo e una volta eletti riusciremo a cambiare i contratti ma in attesa di questo ricorreremo e vinceremo nei tribunali”.
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