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Sandro Boscaini, bisogna incentivare l'export di vino italiano

Nell'ultimo periodo ci sono paesi che si sono affacciati sul mercato del vino, ma purtroppo non conoscono il vino italiano, esempio la Cina. Si può parlare di "maladistribuzione" o bisogna incentivare maggiormente l'esportazione? Lo abbiamo chiesto a Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola e Federvini.
Secondo Boscaini, l'esportazione del vino italiano è molto forte in Germania, in Gran Bretagna, negli Stati Uniti, ma anche in Canada e nei Paesi scandinavi. Ci sono, poi, paesi dove siamo in difficoltà: Russia, Ucraina e Brasile.
In Cina, invece, il vino italiano è sconosciuto. Detto questo noi non possiamo pretendere di avere un mercato florido in Cina perché non è mai stata fatta un'operazione di presentazione istituzionale dell'Italia come paese produttore di vino. Per Boscaini c'è bisogno di spendere denaro in quel paese per fare capire la valenza italiana e del suo vino.

Il presidente di Masi Agricola e Federvini ci ha poi confessato che quest'anno l'Amarone, vino apprezzato a livello mondiale, è in difficoltà e che c'è una grossa disputa se classificare o meno la produzione. Certamente non è stata una grande annata vista la carenza di sole e le molte piogge ma fortunatamente le scorte non mancano, ha assicurato Boscaini, spiegando che tutte le ultime annate sono state decorosamente buone. Mancano ancora due o tre settimane alla maturazione delle uve, "speriamo che la natura ci aiuti", ha aggiunto fiducioso Boscaini.
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