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Precariato, caos nella gestione dei supplenti. Anief chiede chiarezza

"E' caos per la gestione delle graduatorie, ma anche del personale precario. Purtroppo dopo mesi di trattativa siamo ancora ad un punto di stallo per quanto riguarda l'introduzione di un doppio canale di reclutamento per assumere i precari dalle stesse graduatorie da cui sono chiamati come supplenti. E, poi, c'è ancora una volta il balletto su chi ha conseguito un titolo all'estero".

E' quanto sottolinea Marcello Pacifico, Presidente del sindacato della scuola Anief, ricordando che "in un primo momento il ministro ha dichiarato l'intenzione di voler riaprire i contratti per tutti coloro che sono in attesa del riconoscimento del titolo, poi li ha bloccati e inseriti in coda".

"Questa gestione è confusionaria e noi chiediamo, non solo chiarezza, ma anche il rispetto delle norme comunitarie sul riconoscimento dei titoli esteri - sottolinea il sindacalista - perché su questo punto ci sono delle precise direttive e una sentenza dell'adunanza plenaria. Ma soprattutto chiediamo che sia reclutato anche chi si è specializzato in Italia e che sia consentito ai tanti che insegnano su posti di sostegno di conseguire questa specializzazione".

"C'è una situazione che è palese e sotto gli occhi di tutti: con procedure straordinarie, ordinarie, semplificate o riservate, in questi sette anni, abbiamo aumentato del 220% il numero dei precari", rimarca Pacifico, osservando che "non sarà il nuovo concorso straordinario ter a risolvere il problema del precariato, ma il doppio canale di reclutamento, con tutto quello che ne consegue in termini di gestione delle graduatorie".

A tal proposito, il Presidente dell'Anief ricorda "le graduatorie del concorso ordinario, che devono essere messe ad esaurimento, quelle dell'ultimo concorso straordinario, che devono essere integrate, e ancora i contratti che sono stati dati con riserva, con la conferma dei ruoli e con un aumento dell'organico aggiuntivo che serve a questo: un organico di sostegno su posti in deroga che deve essere adeguato in organico di diritto".




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