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Sciopero dei sindacati di base contro la Buona Scuola di Renzi

E’ iniziata stamane la manifestazione dei sindacati di base dei dipendenti della Pubblica Istruzione. Hanno aderito allo sciopero le seguenti sigle sindacali: Slai-Cobas, Anief, Usb Pubblico Impiego-Scuola, Unicobas Scuola, Orsa Scuola Università e Ricerca, Cub Scuola Università e Ricerca Autoconvocati Scuola Roma.

Lo sciopero, che durerà per tutta la giornata è rivolto contro il Ddl La Buona Scuola del governo di Matteo Renzi che è all’esame della settima commissione congiunta per Cultura, Scienza ed Istruzione della Camera e del Senato. Si devono analizzare circa 1.500 emendamenti, proposti in gran parte dalle opposizioni, per poi passare il disegno di legge al vaglio dei due rami del Parlamento.

Le motivazioni della manifestazione è sono contro il depotenziamento degli organi collegiali, con conseguenti super poteri ai presidi, ed a favore dell'assunzione di tutti i precari che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio.

Marcello Pacifico, presidente Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, uno dei maggiori promotori dell'odierna manifestazione ha detto che "si stanno cogliendo i primi effetti della sollevazione popolare del mondo della scuola contro una riforma senza capo né coda"…"Rimangono infatti da cambiare ancora diversi punti del disegno di legge: trasferimenti immediati per i neo-assunti, no alla chiamata diretta del personale da parte dei presidi e al merito riservato a pochi lavoratori scelti dal dirigente, ripristino di un sesto del tempo scuola tagliato dalle riforme Gelmini, mancata assunzione di 100mila docenti abilitati e 10mila Ata" ed inoltre "respingiamo poi l’assurdità del merito professionale, riservato alla stretta cerchia di lavoratori ‘vicini’ al dirigente scolastico, mentre tutti gli altri dovranno attendere il 2019 per vedere in busta paga la miseria di 5 euro di aumento per lo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale. Va ripristinato anche il tempo scuola tagliato di un sesto con le riforme Gelmini e il dimensionamento selvaggio, anche questo reputato incostituzionale...".
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