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Come riapre la scuola a settembre tra distanziamento e lavoratori fragili

"È un inizio del nuovo anno scolastico molto importante che vede un altro provvedimento – licenziato dal Governo e pubblicato dopo la firma del presidente Sergio Mattarella in Gazzetta Ufficiale – sulla scuola. Scuola che continua a ricevere dei fondi. Come Anief abbiamo chiesto al Governo di impegnare il 10-15% dei soldi del Recovery Fund sulla scuola dove sono ancora molte le criticità". In occasione dell'avvio del nuovo anno scolastico, con l'emergenza Covid-19 non ancora superata, il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico fa il punto sulle problematiche poste dalla ripresa delle lezioni in presenza.

Al centro della denuncia del giovane sindacato vi è l'impossibilità di garantire, in molti casi, il necessario distanziamento tra gli alunni e a questione dei lavoratori fragili per i quali, secondo l'Anief, non sono previste le necessarie tutele.

"Attualmente – spiega Pacifico – ci sono 50mila alunni che, per colpa della classi pollaio, non potranno aver garantito il metro di distanza. Inoltre tra il personale, docente e ata, ci sono diversi soggetti che presentano condizioni di fragilità. Per questi ultimi, come sindacato, abbiamo messo a disposizione dei modelli per chiedere una visita urgentissima del medico competente volta a stabilire quali sono le regole e il livello di sorveglianza sanitaria per questi lavoratori a rischio". È di ieri – ricorda il presidente dell'Anief – il caso di una scuola chiusa a Palermo per una amministrativa trovata positiva al test sierologico e ora in attesa del tampone.

"Siamo tutti impegnati – afferma Pacifico – al fine di cercare di garantire la sicurezza necessaria per ripartire e avere una scuola migliore. Questa scuola migliore dovrà avere più spazi, non solo i 3mila plessi che sono stati recuperati ma anche gli altri 12mila che sono stati dispersi in questi anni; dovrà avere tutti i presidi nel loro ruolo e non più scuole in reggenza; tutti i direttori dei servizi generali e amministrativi; ma soprattutto dovrà avere 200mila risorse in più, tra insegnati e ata, stabili nella pianta organica". Altro tema sollevato dal leader del sindacato è, infatti, quello della precarietà. "Ancora una volta – sottolinea Pacifico – la scuola inizierà con più di 250mila precari, un record dopo 5 anni, da quando, cioè, il Governo avrebbe dovuto rispondere con la legge 107 a una condizione di precarietà del personale scolastico. Siamo ben vigili, ben attenti, collaborativi ma dobbiamo continuare a denunciare questo stato di precarietà della scuola, in particolar modo sul sostegno dove, purtroppo, ancora oggi ci sono 70-80mila cattedre date in organico in deroga piuttosto che in organico di diritto e quindi continuiamo a ad assistere al balletto delle supplenze a danno degli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali".
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