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Il punto sulle commodities 14 novembre 2016

Il mercato delle materie prime analizzato dall'Ufficio Studi di Teleborsa

Settimana no per il petrolio, che scivola dell'1,5% a 43,41 dollari al barile, in risposta all'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. Il timore è che la sua politica protezionistica e pro americana possa spingere la produzione USA, alimentando un mercato già in surplus. A pesare ha poi contribuito il report dell'OPEC, che ha confermato una produzione record del cartello a 33,64 milioni di barili, a causa dell'aumento prodotto da Libia, Nigeria ed Iran.

Il gas naturale ha fatto peggio anche per questa ottava, chiudendo in calo del 5,35% a 2,619 dollari per milione di BTU, dopo l'ennesimo dato negativo sugli stoccaggi. L'EIA ha annunciato un una crescita degli stoccaggi di 54 BCF, al di sopra dei 51 BCF attesi dagli analisti, mentre gli stocks totali si sono portati sopra la soglia dei 4.000 miliardi di piedi cubici (BCF), segnando un record per questo periodo

Settimana no per il grano, che chiude in ribasso del 2,72% a 403 cent per bushel, dopo i deludenti dati dell'USDA sulle vendite ed in scia al forte apprezzamento del biglietto verde, che disincentiva l'export di granaglie statunitensi. Un movimento che risponde all'elezione del nuovo Presidente americano Donald Trump.

L'oro chiude in forte ribasso la settimana, scivolando del 6,15% a 1.224,3 dollari l'oncia, dopo essersi mosso sulle montagne russe per effetto dell'esito sorprendente delle elezioni USA. L'elezione di Trump, che inizialmente aveva spinto i beni rifugio, è stata ottimamente digerita dai mercati, che ora scommettono sulle misure pro crescita e inflazione e su un sempre più probabile rialzo dei tassi della Fed a dicembre.

Il rame è la star di questa settimana, con un fortissimo incremento del 10,77% a 2,51 dollari la libbra, grazie all'effetto Trump. Il Presidente designato ha in programma di aumentare la spesa pubblica per rilanciare l'economia, soprattutto per le infrastrutture e questo sta avvantaggiando il metallo rosso, che da tempo scontava una domanda modesta ed un mercato in surplus.
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