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Enea, Il Presidente Testa spiega i vantaggi economici e scientifici del progetto DTT

L'Enea si candida nel panorama internazionale della ricerca sul nucleare con il progetto DTT, che sarà ospitato in una regione italiana e che il suo Presidente definisce "una specie di ciambella col buco che raggiunge la temperatura del Sole". Le implicazioni scientifiche del progetto sono interessantissime, anche sul profilo degli applicativi, ma le ricadute economiche sul territorio e sul lavoro sono altrettanto attraenti. Tutto questo è emerso nell'ambito di una intervista al Presidente di Enea, Federico Testa, realizzata da Teleborsa.

Enea è anche ricerca di alto livello sul nucleare in particolare la fusione con il progetto DTT e il supermagnete. Ci parla di questo progetto?

"La fusione nucleare è il tentativo di riprodurre in laboratorio l'energia del Sole, si tratta di tecnologia e di ricerca avanzatissime, rispetto alle quali noi in Italia abbiamo competenze avanzatissime, in particolare dentro l'Enea", ha affermato Testa, citando i magneti superconduttivi che servono per realizzare questo progetto ed allo stesso tempo per fare risonanze magnetiche.

"Sono prodotti che l'Italia esporta anche in paesi all'avanguardia nella tecnologia, come il Giappone, gli Stati Uniti, la Francia", ha aggiunto, sottolineando che questo progetto "significa portare in italia uno degli esperimenti, uno dei macchinari più avanzati al mondo in quel campo".

L'investimento previsto per il DTT è di circa 500 milioni ed impiegherà circa 500 persone, più "un altro migliaio nell'indotto" ha detto il Presidente. "Questi sono investimenti che hanno ricadute molto forti sul territorio che li ospita", ha sottolineato.

Testa ha poi parlato della gara per ospitare il progetto. "Siamo molto soddisfatti perché noi abbiamo fatto un avviso di manifestazione di interesse rivolto alle regioni italiane e ci hanno risposto un numero importante di regioni, abbiamo l'offerta di nove siti dove fare questa cosa, tenga conto che ogni regione che si candidava dava la propria garanzia di metterci 25 milioni di euro più il sito.", ha affermato, concludendo "se tu fai cose importanti da questo punto di vista le regioni lo capiscono e superano gli effetti nimby e capiscono che questi sono meccanismi virtuosi di crescita dell'economia e della conoscenza nei territori".

Le ricadute scientifiche del progetto DTT sono evidenti. Quali sono quelle economiche in termini di posti di lavoro e investimenti?

Ricordando appunto i 500 milioni di investimento, la predisposizione dle sito e le tecnologie avanzatissime che occorrono per il progetto, il numero uno di Enea ha fatto riferimento anche alle figure altamente specializzate (ingegneri, fisici ecc.) necessari a mettere in piedi un progetto che "produce tanta energia, ma soprattutto riesce a governarla".

Testa ha voluto fare anche un esempio "colorito" che più volte ha usato per spiegare il progetto "ai non addetti". "Questa macchina è sostanzialmente una specie di ciambella col buco, cava e fatta di acciaio e di leghe particolari, dove viene creato e fatto girare un plasma che fa 150 milioni di gradi, quindi la temperatura del Sole che è allo stato gassoso", ha spiegato, aggiungendo "naturalmente, un plasma che fa 150 milioni di gradi qualunque cosa gli si avvicini la distrugge, allora viene tenuto al centro di questa ciambella rotonda da magneti superconduttivi, che sono sia all'interno che all'esterno, e con la forza magnetica spingono il plasma in mezzo, e lavorano a -269 gradi". In un metro e mezzo quindi si passa da 150 milioni di gradi a -269.

"Lei capisce che sfida dal punto di vista tecnologico e dei materiali questo può comportare", ha detto, sottolineando "è chiaro che questo è un esperimento per produrre energia pulita, illimitata, senza inquinamento, senza scorie e di lunga durata, però è chiaro che riuscire a fare queste cose significa andare così avanti nella tecnologia dei materiali, nella tecnologia dei fluidi, che poi quelle cose lì non servono solo in questo macchinario, servono per moltissime altre applicazioni che ci possono essere".

"Per questo dico che la ricaduta in termini di indotto è enorme", ha concluso il Presidente, spiegando che "è una ricaduta sulla logica della fusione nucleare ed è anche una ricaduta su una serie di altri settori molto trasversali, che poi sviluppati lì possono avere applicazioni anche in ambito di altri settori".
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