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Scuola, 6mila posti in più per infanzia e primaria ma per Anief non bastano

"Abbiamo ricevuto l'informativa sugli organici che saranno attivati per il prossimo anno. Organici che, tuttavia, sono lontani dalle richieste che facciamo da un anno a chi si alterna a viale Trastevere. Per ripartire in sicurezza servono più classi, più plessi, più sedi e quindi più organici". Questo l'appello lanciato dal presidente nazionale Anief Marcello Pacifico di fronte alla conferma, per il prossimo anno scolastico, degli stessi organici di quest'anno.

"Numeri sui quali – sottolinea Pacifico – incombe ancora, per il prossimo anno, l'incognita di una nuova attivazione dell'organico Covid, ovvero di quei 70mila posti previsti dal legislatore attivati per la maggior parte nel corso di quest'anno scolastico". Attivazione che per Anief risulta necessariio. "Nonostante già a settembre il governo preveda di raggiungere l'obiettivo dell'80% degli italiani vaccinati è, infatti, verosimile – afferma il leader del sindacato – che la pandemia ci coinvolgerà ancora per almeno un altro anno. Anche il prossimo anno la scuola, almeno in alcune aree, si alternerà in presenza e a distanza con la dad e se vogliamo riaprirla in presenza abbiamo bisogno di organici diversi, assegnati, al di là del Covid, in base al territorio. Non basta, infatti, dare organici uguali in tutta Italia dal momento che il territorio è caratterizzato da aree con un alto tasso di dispersione scolastica, aree isolate e zone che vedono un alto tasso di immigrazione o emigrazione".

Inoltre, evidenzia Pacifico, "recentemente il legislatore aveva anche abbassato la soglia per dare, nell'autonomia scolastica, sedi di dirigenza scolastica alle scuole con 500 alunni e 300 nelle zone montane e nelle piccole isole". In tale scenario Anief si chiede come sia possibile che, di fronte a questi nuovi parametri, non ci sia un aumento degli organici. "Il ripristino di 400 nuove scuole con sede di dirigenza impone, infatti, un nuovo organico. Bisogna ripartire dagli organici. Per questo motivo – conclude il presidente del sindacato – la nostra posizione rimane molto critica e di allarme rispetto ai nuovi dati che abbiamo ricevuto".
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