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Convegno IN/ARCH: le opere pubbliche possono aiutare Roma

Si è svolto a Roma presso la sede dell’Acer (Associazione Costruttori Edili di Roma e Provincia) il convegno organizzato da IN/ARCH - Lazio il cui focus è stato incentrato su “L’economia di Roma: Opere Pubbliche”.

In questa seconda giornata dedicata al tema, la prima si era svolta nel mese di febbraio, la tavola rotonda è stata coordinata da Marco Vivio e ed aperta da Luca Zevi, rispettivamente membro del consiglio direttivo e presidente di IN/ARCH - Lazio.

Sono intervenuti tra i tanti relatori anche, Emiliano Cerasi, Vice Presidente Acer per le Opere Pubbliche, Ruggero Binetti, Collegio Probiviri Ance, Roberto Linetti, Provveditore alle OOPP Lazio, Abruzzo e Sardegna, Anna Maria Giovenale, preside della Facoltà di Architettura alla Sapienza Università di Roma, Maurizio Pucci, Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Roma; i lavori sono stati conclusi da Paolo Buzzetti, Presidente Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili).

Tema affrontato è il rilancio dei lavori pubblici, partendo da quello che è stato nel passato il sistema che ruotava intorno a queste opere, passando per quello che ad oggi è diventato, per arrivare a quello che dovrà essere “muovendosi secondo delle regole prestabilite”, in prospettiva anche del prossimo Giubileo.

E proprio in questa occasione, i lavori pubblici "troveranno un momento di verifica" perché, a causa delle tempistiche brevi non sarà un Giubileo edilizio ma un "Giubileo dedicato allo Spazio Pubblico”.

“Che cosa si deve fare adesso? Funziona lo schema dell’appalto integrato? Non sarà per caso meglio tornare a fare gare di appalto su progetti esecutivi cantierabili secondo le norme europee?” Queste le domande oggetto dell’incontro.

"In un momento di crisi, di mercato squilibrato” interviene il Provveditore Linetti ”io non ho la soluzione per quello che può essere il sistema migliore ma partecipo con voi per arrivare insieme, alla soluzione più ottimale”. “Non vedo l’appalto integrato come un sistema di appalto negativo, nel senso che là dove la tecnologia è un apporto importante ed i lavori sono soprattutto di restauro, come si può fare un progetto esecutivo non conoscendone la storia ed il pregresso dell’opera e dell’intervento da attuare? Non sono le leggi, ma l’applicazione delle stesse che tante volte risulta sbagliata".

La parola passa ai costruttori, in particolare a Emiliano Cerasi, Vice Presidente Acer per le opere pubbliche: “La questione è particolarmente complessa perché è da anni che affrontiamo le medesime tematiche” esordisce così l’imprenditore che prosegue: “bisogna partire cercando di capire perché Roma si trova nella situazione attuale; il motivo è rintracciabile nel passato perché oramai da diversi anni, tutte le amministrazioni che si sono susseguite hanno privilegiato l’aumento delle spese correnti a discapito degli investimenti: si sono fatte molte assunzioni ed è aumentato il panorama delle società collegate, gestite male, per cui siamo arrivati ad una situazione che l’amministrazione non può più permettersi".

"Oggi il Comune di Roma lo paragono alla Grecia con l’Euro e quindi con l’Europa. Ha fatto un piano di rientro con il Governo che costringe l’amministrazione ogni anno ad un piano di rientro che non gli permette di avere risorse per gli investimenti. Se uniamo il piano di rientro ai vincoli del patto di stabilità, la nostra è una città ferma che non si può permettere nulla.”

“Non si può e non si devono ripetere gli errori del passato perché questi errori peseranno tanto nel futuro” prosegue cosi Cerasi “ma ipotizziamo un cambio di scenario, improvvisamente esistono le risorse da spendere, ma dove e come questa pubblica amministrazione può spendere tali risorse? Questo è un altro problema, perché vengono fatte spese che mirano più al prestigio che all’utilità del momento, laddove le priorità sarebbero altre per migliorare la vita dei cittadini. Bisogna cambiare”. Cerasi si avvia alla conclusione del suo intervento auspicando che al criterio del “massimo ribasso” vengano trovate alternative che curino la qualità e l’efficacia dell’appalto.

Prendendo spunto dai precedenti interventi, è intervenuta al dibattito Anna Maria Giovenale, preside della Facoltà di Architettura alla Sapienza Università di Roma, che ha sottolineato l'importanza della formazione, soprattutto per quello che riguarda la programmazione, ma ha anche osservato che l'amministrazione pubblica deve fare la sua parte, come evidenziato in precedenza dall'Arch. Cerasi. E' necessario che la controparte pubblica dei costruttori abbia le capacità e il know-how adeguato a realizzare bandi di gare e gestire appalti.

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