Settimana in rally per il
petrolio, che ha chiuso in pesante rialzo del 3,24% a 45,88 dollari pur ritracciando abbondantemente dai massimi. A sostenere il greggio hanno contribuito il massiccio calo delle
scorte settimanali annunciato dall’EIA, il più ampio dal gennaio 1999, e l’avvicinarsi del vertice
OPEC di fine settembre. Una spinta è arrivata anche dai dati cinesi sulle importazioni di greggio.
Chiude in frazionale rialzo il
gas naturale, con un incremento dello 0,18% a 2,797 dollari, a causa di un aumento degli stoccaggi inferiore alle previsioni. I dati settimanali dell’EIA hanno evidenziato un
aumento di soli 36 BCF, superiore ai 43 attesi dal mercato. A sostenere il gas ha contribuito anche la previsione di
temperature ancora sopra la media.
L’ottava si rivela positiva anche per il
grano, che ha chiuso in vantaggio dello 0,74% a 376 cent per bushel, recuperando dai nuovi minimi toccati la settimana scorsa. A sostenere i prezzi sono state le ricoperture scattate sul mercato dopo una serie di sette settimane negative ed anche la possibilità che il modesto
raccolto francese possa rivitalizzare l’export.
Ottava moderatamente positiva per l’
oro, che registra un incremento dello 0,57% a 1.330,7 dollari l’oncia. Il prezioso in realtà ha pesantemente corretto nelle ultime due sedute sulle decisioni assunte dalla
BCE, che ha lasciato tutto fermo ed ha fatto slittare un potenziamento del piano di quantitative easing. Pesa anche la maggior probabilità di un aumento dei
tassi da parte della Fed al meeting di fine settembre.
Quotazioni in risalita per il
rame, che guadagna lo 0,82% a 2,09 dollari la libbra, nonostante la forza del dollaro e la possibilità di un nuovo rialzo dei tassi USA. Un impatto positivo hanno avuto i dati sul
commercio estero cinese, risultati sopra le attese.