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Il punto sulle commodities 26 settembre 2016

Il mercato delle materie prime analizzato dall'Ufficio Studi di Teleborsa

Settimana all'insegna della rimonta per il petrolio, che ha chiuso in rialzo del 3,37% a 44,48 dollari al barile, in vista del vertice OPEC di questa settimana. A trainare le quotazioni sono stati gli spunti arrivati dai vari ministri del cartello, che sembrerebbero preannunciare un possibile accordo per un taglio al tetto produttivo, ed i positivi dati sulle scorte USA, che sono crollate di 6,2 milioni di barili nell'ultima settimana.

Settimana interlocutoria per il gas naturale, che chiude in vantaggio di appena lo 0,24% a 2,955 dollari, dopo aver raggiunto i massimi da quasi un anno e mezzo, in scia al clima torrido, che ha fatto impennare la domanda di elettricità per il condizionamento. Poi, il gas ha ritracciato dai massimi in scia ai deludenti dati sugli stoccaggi, che hanno evidenziato un aumento superiore al previsto di 52 BCF contro i 51 attesi.

Settimana moderatamente positiva per il grano, che ha chiuso con un incremento dello 0,37% a 404,75 cent per bushel, sull'attesa di una riduzione della produzione USA. Secondo i sondaggi sarà piantato meno grano quest'anno, a causa dei prezzi troppo bassi, ancorati alla minore competitività dell'export per il dollaro forte e la competizione di Russia ed Ucraina.

L'oro chiude un'ottava davvero straordinaria, mettendo a segno un vantaggio del 2,4% a 1.337,5 dollari l'oncia, complice la conferma di una politica accomodante da parte della Fed, che ha rinviato un rialzo dei tassi a dicembre. L'oro si avvantaggia sempre di un'impostazione espansiva della politica monetaria ed ha beneficiato anche delle decisioni assunte dalla Bank of Japan per combattere la deflazione.

Quotazioni in deciso rialzo per il rame, che guadagna l'1,91% a 2,19 dollari la libbra, proseguendo il rally avviato nelle ultime settimane di settembre, grazie al sostegno offerto dalle banche centrali USA e giapponese alla ripresa. A sostenere il metallo rosso concorrono anche le conferme di una ripresa dell'economia cinese giunte di recente.

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