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Il punto sulle commodities 21 novembre 2017 - [video]

Il mercato delle materie prime analizzato dall'Ufficio Studi di Teleborsa

Stabile il petrolio, che ha chiuso venerdì a 56,55 dollari al barile, con un ribasso dello 0,33%. Il mercato continua a scommettere sul prolungamento dei tagli imposti dall'OPEC, nonostante il rapporto annuale dell'organizzazione abbia migliorato le previsioni sulla domanda al 2020. A frenare il greggio ha però contribuito l'aumento dei pozzi rilevato dal Baker Hughes.

Il gas naturale ha chiuso ancora in ribasso, mettendo a segno un calo del 3,61% a 3,097 dollari. Sul prodotto energetico continuano a giocare un ruolo cruciale le previsioni meteo, che indicano temperature in calo. Pesano invece i dati settimanali sugli stoccaggi ed il rapporto dell'EIA che ha rivisto al rialzo le stime di produzione di gas.

Settimana in calo per il grano, che chiude in perdita dello 0,98% a 427,25 cent per bushel, dopo aver toccato i minimi di sei mesi. Le quotazioni si sono mosse fra alti e bassi dopo che il report dell'USDA ha confermato un raccolto record quest'anno.

L'oro chiude una settimana positiva, con un incremento dell'1,75% a 1.296,5 dollari l'oncia. Il metallo prezioso è stato favorito dalla decisione della Fed di rinviare a fine anno il prossimo aumento dei tassi. Le attese sono per un primo test delle quotazioni sopra area 1.300, la cui rottura potrebbe proiettare il metallo giallo in area 1.315.

Il rame ha chiuso quasi invariato a 3,07 dollari la libbra ai minimi dell'ultimo mese, pur mantenendo una performance annua del 22,80%. Il metallo rosso si è preso così una pausa in attesa di nuovi dati che confermano la ripresa dell'economia soprattutto quella cinese.
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