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Il punto sulle commodities 12 giugno 2018 - [video]

Il mercato delle materie prime analizzato dall'Ufficio Studi di Teleborsa

Il petrolio chiude una settimana incolore, riportando una limatura dello 0,1% a 65,74 dollari al barile, in vista dell’imminente vertice OPEC del 22 giugno. Il mercato si è concentrato sui commenti dei membri del cartello, per capire se ci sarà una modifica della strategia produttiva. Accolti con malumore i dati di Baker Hughes sui pozzi attivi in USA, saliti ancora ai massimi da agosto 2015.

Il gas naturale chiude invece in calo del 2,4% a 2,890 dollari per milione di BTU, riportando una piccola correzione rispetto ai massimi dell’anno raggiunti la settimana prima. A sostenere il prezzo contribuisce ancora l’andamento climatico, che conferma temperature sopra la media per giugno, mentre i dati sugli stoccaggi hanno evidenziato un aumento in linea con le attese di 92 BCF.

Altra settimana negativa per il grano, che ha chiuso a 520 cent per bushel, con un ribasso dello 0,6% rispetto al venerdì precedente. Il frumento si conferma comunque su valori elevatissimi per effetto della siccità che ha colpito i raccolti degli USA e dei produttori del Mar Nero.

Settimana in recupero per l'oro, che è salito dello 0,25% a 1.298,1 dollari l'oncia. Il metallo prezioso ha beneficiato del leggero ridimensionamento del dollaro, in attesa delle riunioni delle banche centrali (Fed e BCE) che definiranno lo scenario dei tassi d’interesse e la politica monetaria per il prossimo futuro.

Settimana in rally per il rame, che è salito del 6,5% a 3,30 dollari la libbra, grazie anche al lieve ridimensionamento del cambio del dollaro. A motivare il balzo però ci hanno pensato i dati delle importazioni cinesi di rame, salite a maggio oltre le attese ed ai massimi da dicembre 2016.
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