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Scuola: nonostante 65mila immissioni in ruolo non si copre fabbisogno, Anief chiede giustizia

"Per l’anno in corso il governo ha autorizzato 65.000 immissioni in ruolo. Tuttavia – e questo lo ripetiamo da anni – purtroppo non si copre l’intero fabbisogno della scuola in Italia. Basti pensare che, solo sul sostegno, il 70% dei posti è in deroga: non sono quindi coperti da docenti di ruolo e ogni anno vengono assegnati a supplenti. E non parliamo soltanto degli insegnanti: lo stesso problema riguarda anche gli ATA, cioè assistenti tecnici, assistenti amministrativi e collaboratori scolastici". Lo ha dichiarato Stefano Cavallini, segretario generale Anief.

"Ricordo che attualmente l’Italia è sotto procedura di infrazione, la n. 4231 del 2014, proprio perché c’è un uso massiccio dei contratti a termine anche laddove il posto è stabile e dovrebbe quindi essere coperto con immissioni in ruolo. Come sindacato siamo purtroppo costretti a chiedere ai giudici di ristabilire giustizia su questa vicenda. Basti pensare che, solo nei primi sette mesi del 2025, il governo ha risarcito i nostri ricorrenti per 12 milioni di euro. Pertanto continuiamo su questa strada, anche perché i tentativi di introdurre emendamenti normativi per porre fine a questa situazione sono stati sempre respinti nell’iter parlamentare. Tutto ciò continua a essere inaccettabile", conclude Cavallini.
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