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Dalla Fed all'immigrazione, l'annosa storia dei due mondi

Due temi clou sono venuti alla luce negli ultimi giorni: uno di carattere internazionale riguarda la nomina della prima donna a capo della Federal Reserve, l'altro squisitamente interno riguarda l'emergenza immigrazione. Ne abbiamo parlato nella videointervista con il Responsabile dell'Ufficio Studi di Teleborsa Gianfranco Spaziano.

Si tratta in realtà di due modi di vedere e concepire il futuro, l'uno, quello del nuovo mondo, ispirato al progressismo e teso verso il futuro, oggi più incerto, l'altro, tipicamente europeo, arroccato su posizioni faziose, mentre il processo di unificazione è andato avanti lasciando qualche tema irrisolto.

Che dire di Janet Yellen a capo della Fed? L'attuale vice di Bernanke è una piccola donna con grandissime responsabilità. Prendendo il testimone di Bernanke, che ha avuto il difficilissimo compito di traghettare gli Stati Uniti fuori da una crisi finanziaria senza precedenti, la Yellen, molto più operativa e pragmatica, avrà il compito di restituire agli USA il ruolo di economia leader e locomotiva della crescita globale. Prima voce in testa alla sua agenda il lavoro per tutti.

L'immigrazione è invece un tema europeo, o meglio di quell'Europa periferica, che in questa grave recessione si è trovata al centro delle turbolenze economico-finanziarie e che si troverà a pagare a caro prezzo le persistenti tensioni geopolitiche presenti in Africa del Nord. Un problema che, in realtà, è tutto italiano, con Roma che si presenta come un lungo braccio umanitario teso sul Mediterraneo, ritrovandosi a fronteggiare l'emergenza da sola. L'UE ha chiaramente lasciato l'Italia da sola a fronteggiare l'emergenza, quasi fosse un moderno Don Chisciotte.
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