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Il punto sulle commodities 9 maggio 2016

Il mercato delle materie prime analizzato dall'Ufficio Studi di Teleborsa

Il petrolio registra una correzione, cedendo il 2,47% a 44,66 dollari, in scia ad una serie di statistiche sul mercato del lavoro USA, che alimentano le preoccupazioni di un rallentamento della crescita. La scarsa crescita degli occupati conferma anche i disinvestimenti delle aziende del settore petrolifero, in infrastrutture e capitale umano.

Il gas naturale chiude una settimana no, scivolando del 3,54% a 2,101 dollari per million cubic feet, in scia ai dati sopra le attese delle scorte ed alle previsioni meteo di temperature miti. Il gas chiude però sopra i minimi di 2,026 dollari grazie ad un incidente in un pozzo canadese.

Ottava pessima per il grano, che ha concluso in calo del 5,18% a 4,53 dollari per bushel. A pesare sono ancora le prospettive di un miglioramento della qualità del raccolto negli US Plains, garantita dalle condizioni climatiche favorevoli.

L’oro ha chiuso con un moderato incremento dello 0,3% a 1.294 dollari, dopo aver accelerato venerdì. La cautela ha caratterizzato il mercato per tutta la settimana, ma il Job Report americano ha ridotto le probabilità di un aumento dei tassi USA, facendo deprezzare il biglietto verde ed alimentando acquisti sul prezioso.

Settimana drammatica per il rame, che arretra del 5,6% a 2,15 dollari, risentendo delle pessime notizie giunte dall’economia: il Job Report americano ed il brutto dato sul PMI manifatturiero cinese hanno alimentato nuove preoccupazioni di indebolimento della congiuntura globale.
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