In un'intervista a
Teleborsa, il presidente ADUSBEF, Elio Lannutti, sottolinea come a suo parere l'Italia sia oggi il paese dell'illegalità tra i primi posti nella classifica dei paesi con un alto tasso di corruzione ed tra gli ultimi per la libertà d'informazione. Denuncia un paese in cui gli onesti vengono
perseguitati e i "gaglioffi", i corrotti, premiati. Per questo, afferma il presidente
Lannutti "
è necessario invertire la rotta, riportare il paese alla legalità, alla trasparenza, all'onesta per ridare la speranza ai giovani che si laureano e poi sono costretti ad andarsene all'estero".
Il presidente
ADUSBEF, proseguendo nell'intervista ricorda come la sua stessa associazione, abbia denunciato al CSM quei magistrati che, a sua detta, si sono resi complici insieme agli organi di controllo ed alla dirigenza, della tragica vicenda di
Popolare di Vicenza che ha procurato l'attuale tragica situazione per i
risparmiatori.
Per altro verso però, il presidente, ricorda anche che in
Italia esistono ancora magistrati onesti che non guardano in faccia nessuno, disposti a fare quello che deve essere fatto, ai quali però spesso non vengono forniti, dal
Governo, gli strumenti adeguati per portare a termine il proprio lavoro. "
Oramai la misura è colma" - queste le parole in riferimento all'attuale situazione e continua Lannuti -
noi continueremo a batterci, ma anche coloro che hanno sbagliato, se non c'è la pena, se non andranno in galera, sarà molto più difficile affermare la giustizia e la legalità".
Si parla anche di class action durante l'incontro ed il presidente
ADUSBEF ricorda che negli Stati Uniti questo è uno strumento che esiste, funziona ed è adoperato da un secolo e mezzo, mentre "
da noi è stato approvata, alla Camera dei Deputati, una class action efficace, primo firmatario Alfonso Bonafede del Movimento Cinque Stelle, all'unanimità con una sola astensione ma i veti di Confindustria al Senato l'anno bloccata; bisogna sbloccare questi strumenti a garanzia dei cittadini. Bisogna ripartire da qui, le banche sono importanti in un'economia di mercato ma non si può dire solo salviamo le banche così salviamo l'economia; facciamo ripartire l'economia in questo modo salviamo le banche".
Conclude così Lannutti "
il rovescio di quello che afferma Zingales, non si possono salvare le banche che hanno erogato 360 miliardi di euro di affidamenti dubbi, anche a qualche amico e compare; così non va, le banche sono importanti ma chi ha sbagliato deve pagare".