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Scuola, Anief prova in Senato a trasformare il decreto in salva-precari

Il presidente nazionale del sindacato rappresentativo della scuola ha incontrato il Capo di Gabinetto Nitto Palma

Un altro incontro istituzionale per Anief. "Dopo aver incontrato il ministro Dadone della Funzione Pubblica, il presidente dell'ARAN Naddeo, abbiamo incontrato la presidenza del Senato, nella persona del Capo di Gabinetto Nitto Palma, per porgere i saluti istituzionali di Anief, nuovo sindacato rappresentativo della scuola dal 19 novembre", ha dichiarato il presidente Marcello Pacifico. Il presidente Anief ha colto l'occasione per lanciare un appello ai senatori nello stesso giorno della presentazione del giovane sindacato alla presidenza di Palazzo Madama, chiedendo alla politica di risolvere una volta per tutte il problema della supplentite nelle istituzioni scolastiche, Università, Enti di ricerca, Accademie e Conservatori. "Anief vuole fare capire che da associazione di tendenza oggi ha la responsabilità e il dovere di rappresentare tutti i lavoratori della scuola, stiamo parlando di un milione e 300 mila persone".

"Cosa faremo nel prossimo anno? Sicuramente ripartiremo dalla consultazione dei lavoratori, dall'informazione rese ai lavoratori. Consultazioni su cosa? Sul rinnovo del contratto, su cosa secondo chi lavora ogni giorno per le nostre famiglie, per i nostri studenti, deve essere cambiato per tutelare i diritti sociali dei lavoratori e poi anche per informare un po' sulla giurisprudenza recente in merito ai contratti a termine, ricostruzioni di carriera e progressione di carriera del personale, e per finire anche per andare a vedere un po' quali sono i punti focali di una corretta contrattazione integrativa a livello nazionale a livello di istituto".

"L'Anief, quindi, vuole partire dalle esperienze, da una riflessione e da un incontro con i lavoratori, per poi porre nei tavoli istituzionali, dalla Presidenza del Consiglio e Ministeri competenti, tutte quelle tematiche che possono dare un migliore servizio ai cittadini, garantire il diritto all'istruzione ma anche a garantire il diritto a una giusta valorizzazione di un lavoro svolto nell'interesse del Paese", conclude il sindacalista.
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