"Siamo qui a parlare di
Università e Ricerca ed, in particolar modo, a parlare della
precarietà nelle università italiane e dei ricercatori italiani". E' quanto ha spiegato
Marcello Pacifico, Presidente del sindacato
Anief, a margine della Tavola rotonda su Università e Ricerca, organizzata nell'ambito dell'
Ottava Festa nazionale della rivista Left Wing, a Roma.
"Recentemente è stata approvata dalla Camera dei Deputati, con il supporto del Governo e la benedizione del Ministro Messa una
proposta trasversale - ha ricordato il sindacalista - ma noi continuiamo a pensare che questa proposta, così come formulata,
non porti soluzioni concrete al problema che assilla più di 20mila ricercatori italiani, che ancora oggi non riescono a trovare uno spazio lavorativo stabile nei nostri Atenei".
"Questo avviene - ha aggiunto Pacifico - perché
non è stata ancora tradotta in norma la Carta europea dei ricercatori, approvata in Europa nel 2005, con una raccomandazione voluta anche dall'Università italiana e dagli Enti di ricerca, ma ancora concretamente inattuata. Per Anief occorre attuarla attraverso un
albo dei ricercatori dalla comprovata esperienza, da cui gli Atenei dovrebbero attingere pe
r assumere a tempo indeterminato e non con contratti fino a 7 anni come prevede la proposta attuale".
"Siamo più che convinti che questo debba portare alla
stabilizzazione dei ricercatori - ce lo dice anche la corte di Giustizia europea in una recente sentenza - senza dimenticare il ruolo che deve avere il dottorato di ricerca, che ancora una volta con questa proposta di legge non è valorizzato", sottolinea il Presidente dell'Anief.
"E' da trent'anni che si dice che il titolo debba servire per accedere alla dirigenza della Pubblica amministrazione e non c'è ancora traccia in questa proposta di legge", afferma Pacifico, assicurando "queste sono tutte
proposte che Anief porterà avanti in Senato: la lotta alla precarietà anche all'università e presso gli Enti di ricerca è il primo obiettivo che vuole portare avanti il sindacato perché vuole che il
Paese investa sulla ricerca e sulle risorse umane, senza disperderle ed evitando la figa di cervelli".
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