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La stabilizzazione del personale ATA è per ANIEF fortemente discriminatoria

Il personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola pubblica si sente ancora una volta tradito e non considerato, nonostante i tanti episodi di scuole chiuse e per carenza di personale

Il personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola pubblica (ATA) si sente ancora una volta tradito e non considerato, nonostante i tanti episodi di scuole chiuse e per carenza di personale.

E' l’amara considerazione del sindacato della scuola, Anief, dopo avere presto atto che nel decreto legge salva-precari, approvato la scorsa settimana in Consiglio dei ministri, "non vi è alcun progetto di stabilizzazione per questi dipendenti, sebbene vi siano oltre 20 mila posti vacanti e disponibili, con un numero ancora più alto di lavoratori precari che hanno abbondantemente superato i 36 mesi di servizio minimi indicati dalla Commissione europea come soglia di accesso per l’immissione in ruolo".

"Abbiamo calcolato che sul territorio nazionale, considerando pure l’organico di fatto, sono quasi 40 mila i posti da coprire tra i ruoli di assistenti amministrativi, tecnici e ausiliari. Come è stato fatto in passato e ribadito nel 2015 con la Legge 107, che per loro non ha introdotto alcun piano straordinario, e nemmeno l’organico potenziato, si continua a non fare nulla. Nemmeno si copre il turn over" - commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -. "Siamo esterrefatti. Non va meglio per il personale di ruolo, per il quale si continua a non attivare il passaggio verticale, negando concorsi riservati e per titoli riservati, e prevedere negli organici i profili "as" e "c" mai attivati come posti ulteriori su potenziamento. E ai Dsga facenti funzione, dopo vent'anni di attesa, si concede un concorso riservato, ma per l’accesso si richiedono 3 anni di servizio limitati ad un arco di tempo troppo ristretto (a decorrere dal 2011/2012) e con i vincitori da immetteee in ruolo solo in subordine a quelli del concorso ordinario".
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