Prende il via la
"chiamata veloce", il meccanismo di assunzione introdotto per velocizzare i tempi di accesso al ruolo per gli insegnanti e coprire più rapidamente le cattedre vacanti. Una modalità di reclutamento che, tuttavia, non convince l
'Anief. "Con la pubblicazione del decreto sulla call veloce viene data la possibilità agli insegnanti già vincitori dei precedenti concorsi, o idonei, inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, di poter scegliere un'altra regione. Potrebbe essere un provvedimento utile ma solo – sottolinea il
presidente nazionale Anief Marcello Pacifico – se in futuro verranno aboliti i vincoli per potersi spostare. Non è, infatti, giusto consentire, in questo momento di bisogno dello Stato, l'assunzione in un'altra regione e, in seguito, mettere dei paletti per i trasferimenti. Soprattutto in presenza di un gran numero di posti vacanti disponibili. Va bene dare una risposta ai precari inseriti da anni nelle graduatorie di merito o ex permanenti ma oltre al diritto al lavoro bisogna garantire anche il diritto alla famiglia degli stessi permettendo loro di rientrare nel territorio di origine".
Tra i punti contestati dall'Anief anche la
limitazione di scelta a una sola regione. "Se il fine era quello di svuotare le graduatorie e di avere degli insegnanti in ruolo il primo settembre, questo provvedimento si rivelerà inutile e fallimentare – ha affermato Pacifico –. Ecco perché abbiamo deciso di impugnare questo decreto. A nostro avviso la norma deve essere letta in maniera chiara e deve essere inserita la possibilità di presentare domande su più regioni. Come Anief siamo inoltre del parere che bisogna ancora sciogliere il problema di chi è stato assunto con riserva nei ruoli, anche con il diploma magistrale. O questo ruolo è confermato e allora queste persone non possono essere licenziate o non può essere negata loro la possibilità di fare domanda. Sono tutti problemi molto importanti perché il prossimo anno avremo
quasi 80mila immissioni in ruolo visti i posti aumentati con il
decreto Rilancio". Numeri che, tuttavia, per Anief che ne aveva chiesti il doppio ancora non bastano. "Rischiamo, purtroppo, – conclude Pacifico – di avere il record di posti non assegnati il primo settembre".
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