Delle 113mila
immissioni in ruolo di docenti scolastici autorizzate dal MEF, quasi 67mila saranno messi da parte. "Incredibilmente, perché si pensa ai nuovi concorsi ma ci si dimentica che ci saranno anche nuovi pensionamenti", ha denunciato il presidente di
ANIEF,
Marcello Pacifico. "Rispetto a questi numeri andremo ad assumere 15/20mila insegnanti perché nel decreto Sostegni bis si è rinnegato quanto detto nel Patto per la Scuola e quanto anche sostenuto dal governo al suo insediamento", ha spiegato.
Pacifico ha sottolineato come le norme contenute all'interno del provvedimento – ora all'esame del Senato e che entro pochi giorni sarà convertito in legge – non prevedano soluzioni per i
precari "e per assumere tutti quei
supplenti che da anni chiamiamo nelle nostre scuole". "Sono insegnanti che hanno valutato i nostri ragazzi, che hanno alle spalle tanti master e tanti anni di studi. Molti sono anche abilitati eppure alcuni di loro non riusciranno ad entrare di ruolo", ha messo in evidenza il presidente di ANIEF che ha dichiarato che ci riusciranno solo in 10mila rispetto ai 200mila. Questo vuol dire che per l'ennesima volta lo Stato italiano non darà una risposta all'abuso dei contratti a termine, non darà una risposta alla
procedura d'infrazione pendente in Europa, non darà una risposta al reclamo collettivo accolto nel 2020 dal
Comitato europeo dei diritti sociali e alla sentenza della
Corte di Giustizia europea. L'Italia è fuori dall'Europa su questo tema".
"Dobbiamo cambiare tutto – ha suggerito Marcello Pacifico –, non è un caso che nel
PNRR si prevede di approvare una nuova riforma del reclutamento tra il 2021 e il 2022 e che quindi quanto approvato finora è nullo, è la montagna che ha partorito il topolino". "Noi invece siamo convinti che la scuola abbia bisogno oggi di stabilizzazione degli incarichi, di personale formato dallo Stato – ha concluso – Ecco perché faremo comunque dei
ricorsi per coloro che hanno presentato
domanda di
abilitazione più di un anno fa attraverso il concorso ordinario, il concorso abilitante e oggi risultano esclusi, e per coloro che è inserito in
prima fascia e non ha i tre anni di servizio: non li doveva avere prima per fare il supplente e non li deve avere ora per entrare di ruolo. Siamo convinti che il diritto debba ancora trionfare".
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