"Noi siamo convinti che questa riforma debba
ascoltare quel 20% del personale che ha scioperato, ma anche l'altro che ha lavorato a scuola pur non condividendo le norme sul
reclutamento e sulla
formazione". E' quanto afferma
Marcello Pacifico, Presidente del sindacato della scuola
Anief.
"Queste norme - ricorda il sindacalista -
non rispettano la normativa comunitaria: l'Europa chiede la
formazione, ma in orario di servizio e retribuita per tutto il personale. L'Europa ci chiede il
reclutamento dei precari, ma con procedure certe, quelle che vuole anche l'Anief, con
doppio canale di reclutamento, e ancora, con procedure che vanno a
snellire e semplificare le assunzioni dei più giovani e che portino anche alla
formazione professionale di chi insegna nelle nostre scuole, ma si trova nella condizione di dover conseguire l'abilitazione e di veder trasformato il contratto da tempo determinato a tempo indeterminato.
"La scuola italiana non ha
più bisogno di licenziare le proprie maestre, per effetto di sentenze che non riconoscono quello che ogni giorno si fa a scuola, lavorando con contratti a tempo determinato. La scuola italiana - sottolinea il Presidente di Anief - ha un
problema con la supplentite che ha superato ogni record".
"Se non ci sarà questo ascolto - ribadisce Pacifico -
saremo costretti fare di nuovo denuncia al Comitato europeo dei diritti sociali ed al Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, coinvolgendo anche la Commissione europea per il rispetto del diritto europeo".
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