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Riapertura scuole, balletto di rientri tra ordinanze di TAR e Regioni

"La scuola è iniziata da qualche giorno per le superiori ma non in tutte le regioni italiane. In particolar modo, in Lombardia, Sicilia e nella provincia autonoma di Bolzano le lezioni riprenderanno a febbraio. Ma visto l'aumento dei contagi in Sicilia è possibile che questa linea continui anche per il mese di febbraio. Ci sono poi delle regioni dove in base alle decisioni del tribunale amministrativo si sono aperte o chiuse le scuole anche nei gradi inferiori come media e primaria. È un momento veramente molto delicato nel quale ci vorrebbe maggiore chiarezza". Ad affermarlo è il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico.

"Questa autonomia che viene data alle singole regioni – prosegue Pacifico – molto spesso però non coincide con l'andamento della curva epidemiologica. E in tutto questo a volte le sentenze della magistratura cautelare vanno a impedire una linea di condotta comune in tutto il territorio nazionale. Bisogna ricordare che il diritto all'istruzione è di tutti gli alunni. Noi come sindacato abbiamo tentato, con la sottoscrizione del contratto integrativo sulla didattica a distanza, di dare delle regole certe. Questo contratto oggi viene finalmente sottoscritto e da ipotesi diventa un contratto vero e proprio sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e dal Ministero dell'Istruzione".

"Tuttavia, da solo, questo contratto serve soltanto per cercare di gestire questo momento pandemico in cui il diritto all'istruzione potrebbe essere compromesso - continua il Presidente dell'Anief - la didattica a distanza non può sostituire la didattica in presenza e ci vogliono delle regole certe per garantire il diritto all'istruzione in questo periodo. Nel frattempo bisogna lavorare per essere ascoltati dal Governo. Il Governo ora ci deve convocare per capire se abbiamo dei progetti che possono essere utili per lo sviluppo di quei cluster funzionali all'investimento delle risorse del Recovery Plan. Siamo pronti a discutere di progetti che devono riguardare il diritto allo studio quindi soprattutto gli organici, la rivisitazione del tempo scuola e dell'obbligo scolastico, la stabilizzazione dei precari, regole più semplici e snelle per la mobilità del personale, investimenti sulle infrastrutture per non avere più classi pollaio".

"Questo per noi - conclude Pacifico - è molto importante altrimenti non riusciremo a uscire dalla crisi della pandemia dove dobbiamo mantenere diritto all'istruzione e diritto alla salute ma non riusciremo neanche a migliorare gli apprendimenti dei nostri studenti e avremo una generazione che sarà totalmente persa".
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