L'ufficio legale dell'
Anief nutre tante
perplessità sulle nuove norme approvate dal governo sul
green pass. Lo afferma il Presidente del sindacato
Marcello Pacifico, ricordando che tali dubbi riguardano, in primo luogo, coloro che devono fare i concorsi perché si impone l'obbligo del green pass.
"La nostra Repubblica in primo luogo deve
rimuovere tutti gli ostacoli per l'accesso agli incarichi pubblici e quindi alla Pubblica
Amministrazione", sottolinea il leader del sindacato, aggiungendo che "il problema fondamentale è poi pensare di ripartire a settembre
obbligando studenti e personale docente a vaccinarsi".
"Il problema non è tanto quello della vaccinazione: io per primo ho fatto due dosi di vaccino, continuerò a farle ed invito sempre tutti
quanti a vaccinarsi, perché dobbiamo vincere insieme questa battaglia e il vaccino, in questo momento, è lo strumento più importante che abbiamo tra le mani per poter cercare di contenere la diffusione del virus".
"La
cosa più importante per parlare di scuole in presenza a settembre - aggiunge Pacifico - rimane il
distanziamento sociale. Questo vuol dire che, se le classi hanno
20-25 alunni in meno di 35 metri quadri,
non è garantita la sicurezza. Se i bambini fino a 12 anni non si possono vaccinare e la maestra è obbligata a vaccinarsi, il
virus si diffonde comunque fra i bambini e poi si diffonde fra le famiglie. La cosa importante quindi è il distanziamento, è la prima cosa su cui si deve porre tanta attenzione".
"Li abbiamo i soldi, sono quelli dell'Europa", sostiene il sindacalista, spiegando che "
Anief ha quantificato in 10 miliardi le risorse per sdoppiare le classi, mentre il Ministro Bianchi ha detto di averne già spesi 5 per sanificatori, mascherine, per strumenti tecnologici per la card".
"Dobbiamo avere classi con 15 alunni, dobbiamo mettere i nostri ragazzi e gli insegnanti in sicurezza", ribadisce il Presidente dell'Anief, aggiungendo "una volta fatto questo allora si potrà andare a verificare l'impatto della diffusione dei contagi nelle scuole per capire se è necessario fare altre cose".
"Pensare di
risolvere tutto solo con una vaccinazione obbligatoria massiva e poi di nuovo ammassare i ragazzi dentro le classi è la prova che
non si risolverà il problema della diffusione del contagio. Noi vogliamo
soluzioni concrete ed è da un anno e mezzo che diciamo che non bastano più banchi e più sanificatori. Ora poi si parla di mettere microfoni agli insegnanti per per evitare la carica virale quando parlano. Si parla di mettere delle lampadine per misurare la saturazione all'interno delle aule. E invece c'è solo una cosa da fare:
attuare il distanziamento con classi di 15 alunni, in modo che anche quando finirà il Covid, i nostri insegnanti riusciranno a far raggiungere migliori obiettivi ai nostri studenti".
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