"Non c'è da spiegare o difendere un contratto perché i
contratti si firmano per dare soldi ai lavoratori. Certamente sono pochi, ma sono soldi che riguardavano il triennio contrattuale 2019-2021, prima che l'inflazione schizzasse di dodici punti e per un triennio in cui l'inflazione è stata di due punti e mezzo". E' quanto affermato da
Marcello Pacifico, Presidente del giovane sindacato della scuola
Anief.
"Il problema - ha spiegato il sindacalista - è che
la base di partenza degli stipendi è la più bassa in Europa e quindi le risorse stanziate non sono bastate né a
colmare il gap rispetto al blocco contrattuale dal 2008 al 2015 né a pagare
l'indennità di vacanza contrattuale, che è quella voce che dovrebbe accrescere in automatico gli stipendi ed è pari al 50% del tasso di inflazione. Il
personale della scuola, da aprile 2022, dovrebbe avere
in media 150 euro di aumento, in attesa che si trovino le risorse per il rinnovo contrattuale per il 2022-2024".
"Certamente, questo è un
contratto che ha guardato soprattutto ai precari, assegnando, con quelle risorse residuali, i tre giorni di permesso retribuiti che gli spettavano, ha guardato alle
donne vittime di violenza, allungando di tre mesi il congedo parentale ed ha guardato anche al
personale Dsga che da vent'anni non aveva un'indennità specifica per questo titolo. Anche per il
personale ATA - sottolinea Pacifico - si è cercato di dare un aumento contrattuale si sono aumentate anche le spese di indennità, non del 3% come doveva essere, ma del 10%.
"Ora occorre
chiedere al MEF di sbloccare l'indennità di vacanza contrattuale. Abbiamo messo a disposizione la
diffida e la questione è già dinanzi alla
Corte costituzionale. Poi ci sarà da risolvere tutti gli altri problemi, che affronteremo questa settimana nei vari decreti legge all'attenzione del Parlamento", conclude il Presidente di Anief.