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Scuola, Udir chiede intervento urgente per tutelare dirigenti

Presidente Udir Marcello Pacifico in illustra le richieste formulate al Ministro della PA Fabiana Dadone non solo per il mondo della scuola ma per tutti i dirigenti pubblici

La delegazione Confedir incontra il ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone per affrontare l'annoso problema della dirigenza scolastica.

Il segretario organizzativo e presidente nazionale Udir, Marcello Pacifico, ha illustrato anche le problematiche inerenti alla valorizzazione, al reclutamento e alla pianta organica dei dirigenti scolastici, chiedendo attenzione anche per i suoi collaboratori e il middle management nonché per le responsabilità relative alla sicurezza degli edifici

Per la sicurezza, Udir chiede un'integrazione immediata del Testo Unico e l'esonero delle sanzioni a carico dei presidi, che non hanno il potere di spesa. Richiesta scaturita dall'ennesimo caso che ha colpito la dirigente scolastica Franca Principe. Il sindacato sostiene infatti che "sul dirigente scolastico non possono ricadere colpe di cui non ha responsabilità" - di carattere civile, amministrativo e penale - "laddove sia stato tempestivamente richiesto alle Autorità locali proprietarie dell’immobile l’intervento, sia strutturale che di manutenzione, utile ad assicurare la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso".

In merito alla pianta organica, il giovane sindacato ha chiesto il ripristino delle sedi di presidenza falcidiato negli ultimi dieci anni (-4 mila) e la messa a norma immediata dei 24 mila plessi senza agibilità con il rispetto dei diritti degli studenti disabili. "Il ruolo del vicario insieme alle responsabilità degli altri collaboratori - si sottolinea - deve essere rivisto in termini di avanzamento di carriera e alta professionalità all'interno del sistema quadri che pure esiste nel settore privato con risorse aggiuntive nei contratti, percorsi riservati di accesso al reclutamento".

Inoltre Udir chiede che si ponga con chiarezza la questione della rivalutazione della retribuzione dei dirigenti scolastici, della necessaria perequazione retributiva con le altre dirigenze pubbliche e della perequazione interna alla stessa categoria tra le retribuzioni dei dirigenti provenienti dalla carriera direttiva, quelle dei vincitori del concorso riservato agli ex presidi incaricati e quelle dei vincitori dei concorsi ordinari. "Negli ultimi anni si è assistito a un costante depauperamento delle retribuzioni con la forte riduzione della retribuzione di posizione", sostiene il sindacato, che chiede la messa a disposizione di risorse aggiuntive da destinare all’incremento retributivo dei dirigenti scolastici.

Importante anche la situazione in cui versano innumerevoli istituzioni scolastiche, chiamate a sopperire all’incresciosa problematica causata dal mancato conferimento dell’incarico di Dsga, che comporta l’impossibilità da parte delle scuole di avviare le attività di segreteria e contabili in modo corretto.

Preoccupante risulta anche la questione relativa alla mobilità dei dirigenti scolastici nei prossimi 10 anni, che sarà ostacolata da almeno tre fattori: il vincolo triennale di assegnazione alla propria sede sancito dal contratto di lavoro; il limite del 30% delle sedi disponibili da riservare alla mobilità interregionale; la sincronia con cui i dirigenti si troveranno a chiedere la mobilità interregionale alla scadenza di ogni triennio. Da una parte per ciascuna annualità gli USR renderanno disponibili solo poche sedi nelle diverse regioni, mentre dall’altra entrerà in gioco un gran numero di dirigenti che chiederanno la mobilità.

(Foto: Alexas_Fotos /Pixabay)
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