All'incontro con il
Ministero del Lavoro sono state annunciate alcune norme che entreranno nella prossima
Legge di bilancio, dalla proroga dell'
Opzione donna all'
APE sociale, mentre è ancora
allo studio la possibilità di estendere anche ai
lavoratori fragili le norme già in vigore per i lavoratori precoci, ad esempio il pensionamento a
61 anni d'età.
Per quanto riguarda il
turnover ci sono delle nuove norme che riguarderanno la
staffetta generazionale e delle norme che estenderanno la platea dei
contratti di solidarietà.
E' quanto afferma
Marcello Pacifico, segretario Confedir, sottolineando che si auspica una
rapida conclusione dei lavori delle due commissioni, la commissione Previdenza e assistenza e la commissione Lavori gravosi.
La Confedir - sottolinea - ha chiesto che nella Legge di bilancio sia attuata la
separazione fra le prestazione assistenziali e quelle previdenziali, perché sommando i due fattori, la nostra spesa risulta molto superiore a quella degli altri Paesi, ma considerando separatamente le due voci, emerge che quella
previdenziale porta addirittura del risparmi rispetto a quanto speso in passato. "Un argomento - aggiunge - che sarà cruciale per affrontare il dibattito su quota 41 e la flessibilità in uscita.
"E' evidente che
ci aspettiamo anche un intervento sui tagli, sulla perequazione delle pensioni sotto un dato livello deciso dall'INPS, perché lo riteniamo
incostituzionale, perché riteniamo che queste norme
debbano valere solo per un anno e non possano essere pensate a regime per più anni".
Per quanto riguarda i
lavoratori fragili, il sindacalista cita il
personale sanitario e quello della scuola, ricordando che
più della metà degli insegnanti è
over 55. "Abbiamo già avuto 13mila casi di positività su 500 mila insegnanti, pensiamo che la platea potrebbe davvero ingrandirsi".
Quanto ai
lavori gravosi, erano ricompresi in passato solo gli insegnanti dell'Infanzia, ma Confedir ritiene che si debba estendere a tutto il personale e che occorra considerare il lavoro della scuola come un
lavoro usurante, soprattutto adesso in cui c'è un maggiore rischio biologico.
"Bisogna ripensare le norme - conclude Pacifico - alla stregua di quello che sta avvenendo oggi, svecchiare la PA e rendere più solidali le norme nei confronti di quella parte del pubblico impiego che si trova a più alto rischio rispetto ad altri".
"