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Pubblico impiego, serve un patto per costruire un'Italia più giusta

Dagli organici al rinnovo dai contratti, dal salario minimo all'indennità Covid, senza dimenticare il capitolo pensioni: sono tanti i temi che la CISAL e l'Anief vogliono discutere con il Ministro della Pubblica Istruzione. "All'incontro con il Ministro Brunetta siamo pronti a chiedere alcune cose molto importanti per il rinnovo del contratto di tutto il personale scolastico", ha spiegato Marcello Pacifico, Presidente Anief e segretario generale CISAL per il settore Scuola.

"Il primo punto fondamentale è il tema degli organici, legato al tema del reclutamento e dello svecchiamento della PA. E' evidente - sottolinea il sindacalista - che nel momento in cui parliamo di un piano nazionale di raccordo tra governo e parti sociali e di ripartenza del Paese, si deve ripartire dai servizi offerti ai cittadini e, quindi, dagli organici, dai plessi, dalla sicurezza, dalla didattica digitale e dal lavoro agile.

"Sono tutti temi da sviluppare nel rinnovo dei contratti - afferma - che devono garantire una scuola, una università ed istituti di ricerca non più precari. Purtroppo, ancora oggi il nostro sistema di formazione istruzione è legato ad un alto tasso di precarietà".

"Poi bisognerà parlare del salario minimo, cioè di un ancoramento dei salari al costo della vita", sostiene Pacifico, spiegando che "questi nuovi aumenti di 100 euro lordi, cui sarà aggiunta la perequazione come elemento fisso della retribuzione, per un totale di 150 euro lordi in più, non basteranno ad ancorare gli stipendi all'inflazione. Quindi ci dev'essere un impegno negli anni successivi ad ancorare gli stipendi almeno all'inflazione e poi anche ad allinearli all'Europa: nella scuola primaria ci sono almeno 10mila euro di gap rispetto ai colleghi europei".

"Per la dirigenza bisognerà ancorare gli stipendi a quelli dei dirigenti di pari responsabilità in altri ambiti dello Stato", ricorda Pacifico, aggiungendo "non è possibile che solo i dirigenti scolastici debbano avere tutte le responsabilità sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e non avere una parità di trattamento retributiva con il salario accessorio percepito dalle altre figure dirigenziali. E bisogna anche garantire la parità retributiva fra personale precario e di ruolo".

"Occorre svecchiare la PA con regole nuove, mandando in pensione a 63 anni e non an 67. Quota 100 sarà abolita, quindi occorrerà trovare un nuovo sistema che sia in linea con l'Europa, non più 59 anni ma almeno 63".

Pacifico ricorda poi che "occorre corrispondere un'indennità a chi lavora durante l'emergenza Covid, che durerà ancora 15-20 mesi". "Il virus - ricorda - sarà presente in tutti i posti di lavoro, sia pubblici che privati, ma ci sono lavori nel pubblico impiego relativi a servizi pubblici essenziali, come gli ospedali e le scuole. E' importante riaprire in presenza ed in sicurezza e quindi bisogna riconoscere una specifica indennità".

"Sono piccole cose che però sono dei segnali di cambiamento, dei segnali per costruire un patto insieme, per costruire un'Italia più giusta", conclude il Presidente dell'Anief.
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