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Una mobilità che svilisce la professione docente

In un’intervista al presidente Anief, Marcello Pacifico, affrontiamo la complessa e delicata questione della mobilità.

"L’accordo trovato dai sindacati con il Miur circa la mobilità del personale docente, che riguarda di fatto il trasferimento, potenziale, di più di 700 mila lavoratori della scuola, a livello intercomunale ma anche interprovinciale, realizza quella Buona Scuola e quella chiamata diretta che è stata tanto contestata nelle piazze dagli stessi sindacati".

Il presidente Pacifico prosegue nella sua intervista sostenendo che inoltre questo accordo comporterà la perdita di titolarità di insegnamento da parte di chi da anni ha lavorato con professionalità nelle proprie scuole.

Spiega meglio Pacifico "un docente di filosofia di Torino che si vorrà trasferire a Palermo, di fatto potrà non insegnare più la sua materia, ma invece essere chiamato dal dirigente scolastico ad insegnare una materia non sua senza addirittura possedere l’abilitazione. Tutto questo svilisce la professionalità, svilisce i principi costituzionali della tutela del merito, svilisce anche quella continuità di un percorso che porti a sviluppare competenze professionali".

Il presidente Anief conclude sostenendo che "tutto ciò limita la libertà di insegnamento ed ecco perché non appena verrà pubblicata questa ipotesi di contratto, noi Anief, impugneremo questo contratto, ma già in questi giorni stiamo chiedendo al Parlamento che almeno sia di nuovo ripristinata l’assegnazione provvisoria in deroga al vincolo triennale per tutti coloro che vogliano trasferirsi e ricongiungersi con le proprie famiglie".
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