"Certamente le norme sulla
ricostruzione di carriera e sulla
carta docente sono una prima risposta a quello che ci chiede l'Europa. Ora però dobbiamo ricordarci che parliamo di una procedura specifica di
infrazione, la 4231, che è stata attivata dalla Commissione Europea nel 2014 e che negli ultimi tre anni grazie alle iniziative di Anief in Parlamento Europeo e al Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa ha
portata addirittura delle lettere di messa in mora e a richieste di parere motivato". Così il presidente di Anief,
Marcello Pacifico, nel commentare l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri del
Dl Salva-Infrazioni.
"Come
Anief c'è però ancora molto da fare – ha aggiunto –. La procedura chiede allo Stato italiano due cose molto chiare e in maniera molto netta: l'introduzione di misure per prevenire l'
abuso dei contratti a termine e di non trattare in maniera sfavorevole il lavoratore un
lavoratore precario rispetto a uno di ruolo".
"Nella
risposta dello Stato italiano si parla delle future di costruzioni di carriera, si parla di assegnare la carta docente ai supplenti annuali ma non si parla di una specifica
indennità da dare ai precari per l'abuso dei contratti a termine, non si parla di una
parità di trattamento da garantire, non si parla di un
piano straordinario che porti a coprire le emissioni di ruolo al di là dei tanti concorsi riservati che sono stati banditi attraverso un doppio canale", ha sottolineato Pacifico.
"Sono tutte
richieste quindi che faremo in
Parlamento come Anief – ha concluso il sindacalista –. noi siamo fiduciosi che questa volta la politica ci ascolterà perché l'Europa ormai ha avuto troppa pazienza e vuole delle risposte concrete"