La
procedura d'infrazione (4231/2014) impone all'Italia di
fare due cose: la prima di riconoscere un
trattamento paritario al personale di ruolo ed al personale precario in modo tale che il trattamento riservato a quest'ultimo non sia meno favorevole di quello riservato al personale di ruolo; l'altra riguarda l'introduzione di
misure dissuasive che evitino l'abuso dei
contratti a termine e portino ad un risarcimento.
Lo ha ricordato
Marcello Pacifico, Presidente del sindacato
Anief, indicando che "nonostante l'esistenza di una procedura d'infrazione con due motivazioni relative al precariato scolastico, il governo con il
decreto legge salva-infrazioni ha modificato soltanto le regole sulla
ricostruzione di carriera, imponendo il riconoscimento dell'effettivo servizio per intero, grazie ad una battaglia portata avanti dall'Anief".
Il decreto però "
non ha riconosciuto anche la
parità di trattamento degli anni di precariato e neanche un
doppio canale di reclutamento o quell'indennità che la Cassazione riconosce a tutto il personale precario che subisce questo abuso".
"
Abbiamo chiesto un'audizione in Parlamento. Chiederemo specifici emendamenti che pongano fine a questa procedura che si è trasformata anche in una lettera di reclamo e messa in mora della Commissione europea", conclude il sindacalista.