"Da maggio come
Anief eravamo disponibili ad un
contratto ponte: già all'epoca era scoppiata la guerra in Ucraina con effetti disastrosi da punti di vista umanitario ed energetico.
L'inflazione, che era già schizzata a giugno, ha toccato ora i
massimi livelli e finalmente gli altri sindacati ed il nuovo governo si sono accorti che questa
proposta del contratto ponte, di un rinnovo solo sulla parte economica e soltanto sulle risorse stanziate, che riguardano gli stipendi tabellari e la parte fissa del salario accessorio
, era dovuta.
Lo ricorda
Marcello Pacifico, Presidente del sindacato della scuola
Anief, precisando che "
questi soldi erano già nelle casse dello Stato,
ma non erano nelle tasche dei lavoratori e per più di 46 mesi i lavoratori sono stati senza un ristoro".
"Questo è un minimo del ristoro adeguato - sottolinea il sindacalista - in quell'accordo politico seguito alla firma del contratto e propedeutico alla firma dello stesso,
il governo si è impegnato a trovare risorse aggiuntive per il personale scolastico, perché senza queste risorse non si possono
rivedere i profili professionali,
valorizzare i Dsga e non si può neanche parlare di
merito a scuola e di come debba essere valorizzata la figura dell'insegnante".
"Sono tutti argomenti per noi importanti ed ora bisognerà
lavorare con la legge di bilancio", ribadisce Pacifico, ricordando che "
Anief dopo 14 anni firma un contratto collettivo azionale che riguarda
1,3 milioni di lavoratori, ma ora è pronto a
riscrivere tutta la parte giuridica, perché tante cose devono essere cambiate".
"Nel frattempo - sottolinea il Presidente di Anief -
restituiamo più di 2.500 euro di arretrati e
più di 100 euro lordi di aumento al mese, di più rispetto agli 80 euro lordi del precedente contratto. Non è certamente una cifra sufficiente, ma almeno è un
primo punto di partenza: ora il governo deve
onorare gli impegni che ha preso e
liberare altre risorse, per poi attuare nel PNRR tutte quelle strategie che servono a
lottare contro la precarietà, stabilizzare gli organici e
garantire il diritto ala famiglia ed anche per le pensioni
riconoscere il burn-out e le altre indennità specifiche di sede e di incarico che abbiamo individuato".